Per la prima volta in 20 numeri voto sotto la sufficienza.
Nulla da dire sui disegni (a parte alcune vignette), né sulla copertina (anche se non è delle mie preferite), ma la storia mi ha lasciato perplesso.
Va bene la fortuna, va bene il caso, ma quando si esagera...
Tanto per riportare i casi più eclatanti.
1) Ian è l'unico superstite del naufragio. C'è un motivo? No, pura fortuna.
2) Ian è alla deriva e viene intercettato e salvato da una nave. Poteva vagare ancora per giorni e morire di fame e invece... Anche se, a dir la verità, in una vignetta pare quasi che il drago d'acqua, che si trova sotto la zattera, lo stia trasportando.
2.1) Proprio il drago d'acqua che Ian ha “conosciuto” tempo prima e, soprattutto, da tutt'altra parte, si trova a passare da lì...
3) Fra tutte le navi che avrebbero potuto salvare Ian, proprio quella di faccia d'osso...
4) Fra tutte le persone che avrebbero potuto essere dietro la maschera di faccia d'osso, proprio una ragazza che conosceva Ian e che lui aveva salvato qualche tempo prima...
5) Nella nave dei pirati c'è proprio un alchimista che vuole abbandonare i pirati, ma non sa come fare e che è anche un maestro d'ascia e ha appena costruito due scialuppe di salvataggio/sommergibili, pronte per essere utilizzate...
Insomma, mi pare che qui si sia abusato della casualità. Forse le idee di quest'albo si potevano sviluppare su 2-3 albi e, in questo caso, anche gli eventi casuali sarebbero stati un po' meno forzati.
Altre considerazioni...
Bella la parte in cui il drago d'acqua si “occupa” di Ian e, sostanzialmente, lo salva.
La trasformazione della ragazza non mi è parsa poi così fuori luogo. Era finita fra i pirati che, a parte i romanzi di Salgari e i film della Disney, non sono proprio gente a modo, quindi doveva scegliere fra diventare una prostituta o giù di lì, oppure diventare anche lei un pirata. Lei, donna e non combattente, come poteva fare a trovare un posto fra i pirati se non facendo leva sulla crudeltà?
Piuttosto, mi chiedo, Ian ha infranto una legge di un principato più o meno indipendente (pur facendolo di nascosto) perché riteneva quella legge ingiusta. Tutto questo ci sta, rispecchia l'idea che mi sono fatto del personaggio. Però perché ha consegnato la ragazza ai pirati? E' vero che le ha risparmiato la morte, ma come pensava che andasse a finire?
Nel flashback Ian ha già la cicatrice sull'occhio, ma la spada non è ancora brunita, quindi direi che si svolge dopo la misteriosa missione oltre al vallo, ma prima del romanzo a fumetti. A dir la verità la spada, pur essendo sempre una spada “bastarda” (o una mano e mezza), non mi sembra Tagliatrice Crudele. Come mai?
La bomba dell'alchimista. E che bomba. Se l'esercito dell'impero dispone di quel corpo di alchimisti (ora mi sfugge il nome), allora è qualche spanna sopra ogni altro esercito. Comunque concordo con l'osservazione di Emti.
Persone che cadono nel vuoto.
E' vero, anche questa volta c'è qualcuno che cade nel vuoto, cosa che ormai è un leitmotiv di Dragonero, anche se questa volta non è una vera e propria caduta nel vuoto (piuttosto sembrava che faccia d'osso cadesse direttamente sulla bomba in esplosione) e poi sappiamo, prima della fine dell'albo, che si è salvata, mentre non ne abbiamo certezza per tutti gli altri personaggi "caduti".
Per concludere, dato che non è stato del tutto chiaro: Ian ha timbrato il cartellino oppure no?