Dragonero Forum - Serie Fantasy della Bonelli Editore, creata da Luca Enoch, Stefano Vietti e Giuseppe Matteoni

Posts written by julianross11

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    CITAZIONE (Jumat @ 5/11/2016, 20:39) 
    :woot:

    Perché tu sei già al 3...
    mentre io solo al primo :sgrat:

    Perché sei dentro fino al collo in un universo parallelo nel pieno di un paradosso temporale.
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    Malisan Gregorini Calcaterra
    I TOP.
    Stanno sopra secondo me sia a Matteoni che Trono che Olivares che Pagliarani che Rizzato.
    Per chiaroscuri,per realismo,per dettaglio,per equilibrio,per raffinatezza. Per tutto. Quasi perfetti.
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    Secondo me le due nuove serie costeranno 3,90.
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    CITAZIONE (Jumat @ 11/10/2016, 11:35) 
    Proprio non capisco come faccia a piacervi piu gli artigli dei non morti!
    :sgrat:

    Io mi chiedo esattamente il contrario. Poi ho capito che nei forum online ci sono un sacco di metallari,ecco il motivo per cui copertine più cupe o horror partono avvantaggiate.
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    Magazine molto divertente! Ho votato 8.
    Avevo votato 4 al numero 40 per la mancanza di trama, perchè a questo assegno 8 se anche qui "trama" non c'è di fatto? Beh non sempre se manca la trama manca tutto il resto (vedi albo 5 come esempio positivo in tal senso), invece nell'albo 40 le due storielle interne non mi hanno lasciato niente di niente, essendo semplici "vai e ammazza"; queste 3 del magazine uno scopo lo avevano e lo hanno raggiunto in pieno: far ridere, e al contempo dare nuova aria al mondo di Dragonero attraverso il racconto di una giornata di festa. Missione pienamente riuscita.
    Qualcuno mi può chiarire il finale della seconda storia?
    Ho capito che lo smardjass vede la sua ombra come fosse quella dello squalo che lo spaventò, ma... che succede poi ai membri della sua famiglia? e perchè se ne vanno tutti nella casa di Gmor? per paura? e perchè finiscono sotto i coltelli ammazzati?

    Disegni molto validi, ma secondo me quelli di Latina (terza e ultima storia) sono i migliori perchè super-curati e dettagliati (anche se Sarchione è dallo stile dinamico, e quindi differente, non rende, perlomeno a colori, come rende invece la terza storiella).
    Colori validi ma secondo me un poco, solo un poco, tendenti ai toni acidi. (La carta porosa non aiuta: sono sicuro che questo effetto non ci sarebbe stato su carta lucida) Non è questione di saturazione, è proprio un effetto di acidità: come se ci fosse un "filtro" che virasse i colori. Comunque, avercene di queste brave coloriste! Complimenti anche a loro, bravissime.
    Anche se la storia finale di Serra non c'entra con Dragonero e il fantasy (apprezzabile il tentativo di Serra di agganciarla a Dragonero tramite il paragone dei due protagonisti ai tecnocrati), mi è piaciuta tantissimo... è una storia in cui mi sono sentito di volermi schierare con uno o con l'altro geniaccio... argomento trattato molto interessante... entrambe le strade
    verso il raggiungimento dell'invisibilità mi sono sembrate valide. Secondo voi quale era la migliore? Sebbene quella della opacità totale sia più affascinante, secondo me quella della trasparenza totale aveva più potenzialità di non avere difetti
    L'accostamento di questa storia "colta" con quella "scanzonata" di Dragonero è un accostamento che ho trovato davvero magico. Colto+scanzonato in 2 storie in 1 albo = GREAT!
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    GMR, intendi Sarchione? Non era nel magazine 2015. Formaggio si', ma e' colorista.
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    Chi ha disegnato cosa lo ho scritto in prima pagina, quinto post dal basso.
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    Non aggiungono pressoché niente al mondo di dragonero
    Originalità zero,
    possono stare in Tex dando altri nomi agli elementi in gioco e disegnandoli diversamente (vedi intervento di Nemo sul parallelismo con Tex)
    Nessuna emozione,niente che possa emozionare
    Prevedibilità massima
    Mi spiace ma se promuoviamo questi racconti,allora promuoviamo qualsiasi cosa ci sbattano dentro purché sia fantasy e abbia i personaggi della serie...

    Io speravo tanto che alla fine della seconda storia,quando uno degli scout dice,dalla inquadratura esterna all'edificio,"ecco una storia che mi è piaciuta!",l'autore avesse fatto autoironia.Ecco:QUESTO SÌ,che sarebbe stato qualcosa di veramente carino che avrebbe dato un tono,un guizzo di qualcosa,anziché 70 pagine di niente:se fosse stata (non dico "fosse",ma "fosse stata" perché abbiamo letto qui nel topic che Vietti ha preso a cuore la presunta valenza seria di questi racconti) autoironia,quasi sarebbe un capolavoro di albo.Io non sto parlando della cornice eh,quella è una ottima idea,ma parlo dei racconti in sé,che occupano 70 e rotte pagine,quindi 3 quarti di albo.....
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    Per quanto possiamo o no girarci intorno, la banalita' dei 2 racconti resta. E, a casa mia, non c'e' forse niente di peggio che si possa dire di una storia di qualunque tipo se non proprio l'aggettivo banale.
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    Sto leggendo queste serie Bonelli dal numero 1 (di media, sono sui 30 albi letti per ogni serie):
    -Dragonero
    -Julia
    -Nathan Never
    -Martin Mystere
    -Dylan Dog
    -Magico Vento
    -Jonathan Steele
    -Brendon
    -Napoleone
    -Nick Raider
    -Dampyr

    e se dovessi indicare UN capolavoro, senza dubbio tra tutti darei il "premio" a L'ULTIMA ONDA di NATNAN NEVER (albo n.29). Seguito molto da vicino da IL CAVALIERE SENZA NOME di NAPOLEONE (albo n.2).

    Come qualità media, invece, reputo sopra gli altri, per ora, BRENDON e MARTIN MYSTERE.
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    CITAZIONE (Heimdall76 @ 12/9/2016, 21:25) 
    CITAZIONE (julianross11 @ 12/9/2016, 20:58) 
    (come quinto punto stavo per dire che il fantasy non si presta a trame un minimo articolate, ma poi mi è venuto in mente che 2 recenti fumetti della Cosmo serie Verde, Ivanhoe e soprattutto Dwarf, smentirebbero questo punto 5) (nel caso questo punto 5 potesse reggersi in piedi, allora ci sarebbe una scusante per Vietti e anche un possibile motivo per cui non si hanno aspettative di complessità dal genere)

    :huh: Se tu non hai letto niente di complesso non vuol dire che puoi etichettare il genere come poco articolato o poco complesso.Giusto per curiosità i tuoi capisaldi del genere quali sono?

    Difatti ho scritto che il genere NON può avere la scusante di non prestarsi a complessità/all'essere articolato. :sgrat:
    Se uno leggesse solo DN come fantasy, però, specie questo n.40 e molti altri albi precedenti, uno potrebbe pensare: "mah, vorrà dire che è una caratteristica del genere il dover essere "leggero"..." Probabilmente mi ero spiegato male, anzi sicuramente, per colpa della parte che ho messo in grassetto qui sopra... invece intendevo dire "a leggere DN viene da pensarlo"

    Edited by julianross11 - 12/9/2016, 21:44
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    Io ho una mia teoria... secondo me concorrono almeno 3/4 (ce ne possono essere altre) motivazioni per i voti alti a questo albo:
    1) motivo principale: i disegni, che in Dragonero sono sempre molto belli, possono rendere piacevole (è un processo inconscio) anche una lettura non particolarmente soddisfacente; del resto, il medium è un misto di disegni e narrazione, e i disegni concorrono alla narrazione. Se ci fossero disegni nella media, non credo proprio che ci sarebbero voti così alti per questo albo
    2) il genere: se si è amanti del genere, specialmente di questo tipo di fantasy, già la sola presenza di alcuni archetipi come ghoul, grifoni, ecc., anche qui la lettura non appassionante può essere messa in secondo piano (sempre secondo un processo inconscio come nel punto 1). Ricordiamoci poi che questa è la prima e unica serie puramente fantasy Bonelli, e ciò incide.
    3) la cornice, cioè il semplice fatto che ci sia una riunione degli scout (una sorta di seguito del tanto amato numero 5, anche da me molto apprezzato) con racconti a turno per i vari scout, può inconsciamente essere stato un fattore per i voti alti.
    4) Il quarto motivo potrebbe essere che (e in ciò rientra il punto 2) queste ambientazioni e queste storie leggerine sono particolarmente adatte per una "fuga dalla realtà" nel senso di puro svago per una mezzoretta/un'oretta.
    (come quinto punto stavo per dire che, a basarsi su DN, uno potrebbe pensare che il fantasy non possa prestarsi a trame un minimo articolate, ma poi mi è venuto in mente che 2 recenti fumetti della Cosmo serie Verde, Ivanhoe e soprattutto Dwarf, smentirebbero questo punto 5) (nel caso questo punto 5 potesse reggersi in piedi, allora ci sarebbe una scusante per Vietti e anche un possibile motivo per cui non si hanno aspettative di complessità dal genere)

    Anche su me che ho votato 4 questi fattori hanno avuto un certo effetto, ma sono assolutamente concorde con Darkstar che, presi in sè, i racconti (che dovrebbero essere la sostanza, il nucleo, dell'albo) sono di una pochezza che è sotto una ipotetica soglia di pubblicabilità per QUESTA testata che ha un'età media di pubblico probabilmente sui 30 anni (sarebbero invece molto adatti per Dragonero Young, se fossero colorati i disegni). Sotto soglia, sì, perchè se quel che ha scritto l'autore avrebbe potuto scriverlo pressochè chiunque, allora lo scrittore non si distingue nella sua figura professionale da qualunque altra professione.

    Capitolo Brendon: ne ho letti finora 24, i primi 24, e non c'è mai stato un albo che mi abbia trasmesso piattezza al livello di questo n.40 di Dragonero o di altri numeri per me poveri di Dragonero: Brendon ha quasi sempre ottimi colpi di scena finali a seguito di buoni intrecci, e anche se spesso i dialoghi sanno di finto per come sono "sensazionalistici" e "esagerati", c'è sempre un sentimentalismo e qualche psicologia notevoli... è vero, a volte c'è un tono di struggente un po' troppo amplificato, ma a me arrivano spesso e volentieri dei sentimenti genuini. E anche in Brendon i disegni sono spesso eccellenti.
    Mentre in Brendon questi due aspetti importanti sono una costante, in Dragonero sono rari come il platino.
    E' vero anche che Dragonero punta su altro, cioè sul worldbuilding e a quanto pare sulla continuity, ed è vero che questi 2 elementi non sono punti di forza di Brendon (anzi...). Ma a livello di sostanza, di intreccio e di psicologia-sentimenti, l'80/90% delle volte in Dragonero si è carenti.

    Racconti così sono l'equivalente delle missioni ripetitive che sono state tanto criticate nel videogioco Skyrim. Missioncine in cui incontravi un personaggio che, senza quasi un minimo di background, ti mandava nel sotterraneo X a prendere l'artefatto Y sconfiggendo nel percorso i nemici Z. Ma vuoi mettere il divertimento di poter decidere quando andarci, a che livello del proprio personaggio andarci e con che equipaggiamento, l'adrenalina del combattimento gestito da me scegliendo le magie giuste e schivando e parando e prendendo bene la mira con l'arco, gestendo il livello di fatica, il tutto guidando io la telecamera (rappresentata dai movimenti del mouse) con la visuale in prima persona? Dato che in un fumetto manca l'interazione, mi sembra ovvio che la "trama", la "storia" debba essere un minimo articolata: il medium deve sfruttare i suoi punti di forza, altrimenti se non li sfrutta tanto vale andare su altri medium che offrono altro.

    Edited by julianross11 - 12/9/2016, 21:52
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    Molto carina l'idea dei racconti intorno ad un tavolo,ma avrei preferito che ci si scambiasse battute senza racconti.
    Perché se questi devono essere i racconti,suggerisco a Vietti di non stare lì a sbattersi per inventare sputi di trama,ma far disegnare un punto A,una freccia verso il punto B,cazzotti,nemico sconfitto,ritorno al punto A,fine.Suggerisco questo perché alla fine il risultato che sortirebbe sarebbe esattamente il medesimo,a mio avviso,e risparmiando carta e inchiostro.Magari un mini-racconto può essere interessante se ci fosse qualcosa di interessante o sorprendente al suo interno(va bene sia un piccolo colpo di scena,sia un rimando alla continuity,sia un profilo psicologico profondo, sia un approfondimento curato di una parte del background di ambientazione,...),ma così.....

    Disegni tra il buono e il più che buono.

    Copertina tra le migliori.

    Voto 4.

    PS. La parte migliore dell'albo è stata per assurdo la sua peggiore...della serie che,in un mare di Piattume* associabile allo 0 in matematica,almeno la scena del grifone che ferito all'ala vola ben più in alto di prima, scendendo nei numeri negativi un valore assoluto lo ha.
    *metto la maiuscola perché qui si raggiunge la antonomasia del termine,dato che dentro i racconti non ho trovato una dico una cosa da salvare,tranne forse il self-made-man caratterizzante il so-tutto Ewyan)

    PPS. A chi interessasse,sono praticamente certo che Porcaro è il disegnatore della "cornice" della storia, Morrone della storia dei due gemelli, Galliccia della storia di Ian,e Babich delle ultime tre facciate.

    Edited by julianross11 - 10/9/2016, 06:52
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    CITAZIONE (Mario_R @ 16/8/2016, 12:38) 
    CITAZIONE
    1- disegni di pregevole fattura (molto molto meglio se colorati alla Paolo Gomets Francescutto)
    2- intrighi/ colpi di scena finali/ ribaltamento inaspettato della prospettiva
    3- lavoro di worldbuilding, cioè di costruzione e dettaglio del mondo e dell'ambientazione in cui si muovono i personaggi
    4- tasselli di continuity che vanno a occupare un posto preciso e incastrarsi l'un l'altro nel mosaico della visione globale della serie ad ampio respiro e a lungo termine
    5- morale/insegnamento di fondo, o apprendimento culturale sul nostro mondo/sulla nostra vita grazie alla lettura dell'albo
    6- entrare profondamente/poeticamente nei sentimenti/nell'anima di uno o più personaggi (esserne commosso)

    Grazie per la "scheda punti": è molto interessante e ne terrò conto in futuro (nessuna ironia).
    Neanche io non ho apprezzato la storia, ma rispetto alla scheda, ritengo che i punti siano stati sviluppati in maniera diversa, ad esempio - a mio gusto - il worldbuilding (3) in questo albo è abbastanza significativo, mentre il sentimento (6) molto poco

    Del resto è quasi impossibile che una serie riesca a sviluppare ad alti livelli tutti e 6 i punti: a maggior ragione in un singolo albo, eccellere in un paio di questi punti comporta il non poter eccellere in altri e viceversa.
    Ad esempio Brendon (ne ho letti 22 finora), essendo una serie di albi autoconclusivi, riesce a fornire (grazie alla bravura di Chiaverotti) quasi sempre alti livelli nei punti 2 e 6, proprio perchè evita di lavorare sui punti 3 e 4. Dragonero invece mi pare per ora l'esatto contrario, ovvero (giustamente, per un fantasy puro) punta su 3 e 4 (oltre che sull'1), e questo a discapito di un'alta frequenza di lavoro in 2 e 6.
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    CITAZIONE (gyjex @ 15/8/2016, 08:31) 
    no, no, niente di tutto questo, stavo prendendoti in giro :asd::asd:

    Solo adesso ho visto il video, ero da cellulare ieri sera... e così immaginavo fosse il video famoso in cui il professore dice di stracciare le carte degli appunti ecc.ecc.
    Adesso che lo ho visto, capisco :P Beh, questo albo n.39 per me confeziona un volume esadimensionale di medio valore in un ipotetico grafico cartesiano a 6 assi, seppur non minimo grazie ai suoi punti di moderata forza :P
199 replies since 14/11/2014
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