Dragonero Forum - Serie Fantasy della Bonelli Editore, creata da Luca Enoch, Stefano Vietti e Giuseppe Matteoni

Posts written by julianross11

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    Mi hanno regalato questo cartonato a Natale e la novità rispetto agli albi 30 e 31 è il colore, quindi vorrei parlare del protagonista di questo libro.
    Paolo Francescutto è uno dei migliori, però non mi ha convinto come al solito. La resa su carta (peggiore della resa digitale) consegna colori un po' troppo plasticosi, un po' troppo setinati, come se avessero una patina di gelatina o candeggina sopra.
    Ok la ricerca ossessiva della resa della luce in ogni vignetta, e degli sfondi sfumati, ma lo sfumato generale dei colori stessi è un po' eccessivo. Ci vorrebbe qualche colore più deciso anziché un "tono" di fondo che domina troppo ogni vignetta nella ricerca dell'atmosfera.
    Non dico di colorare come secchiello di Paint stile "collezione storica a colori" di Tex, ma qui siamo all'eccesso dello stile opposto. E gli opposti stroppiano. Non dico neanche che ci vorrebbe una via di mezzo a metà, ma una via di mezzo molto tendente verso lo stile usato qui. Se lo stile usato qui è "100" come effetto sfumato, e quello secchiello paint è "0", credo che entrambi siano dannosi e ci vorrebbe un "85".
    Ma tutto quel che ho detto finora riguarda il prodotto finale, non la preparazione delle tavole di Francescutto: le immagini digitali che osservo nell'anteprima di questo topic sono già quell'ideale "85" o "90", ma su libro purtroppo la resa non è fedelissima e si sfora nel suddetto "100". L'unica "colpa" sta nell'adattamento su carta. Pensare di adeguare il proprio lavoro digitale in vista della carta usata (peggiorare/alterare il digitale in vista di un più ottimale su carta:tanto non è il digitale il risultato che verrà fruito dal pubblico) è ciò che consiglio per la prossima colorazione".
    Fate caso al fuoco nell'anteprima qui del topic, e poi guardate la stessa vignetta su libro: qui su topic è davvero caldo di quell'arancione perfetto, su libro è invece smorto, patinato, plasticoso, setinato, finto, sfumato, slavato tipo candeggina, tenue. Parlerei di "abissale" come differenza. Anche le altre tavole mostrano differenze rispetto all'anteprima sconfortanti: la vividezza dei colori va totalmente a farsi friggere nel cartonato.
    È un argomento che ho più volte tentato di evidenziare per sperare in cambiamenti, ma si continua in questa strada sbagliata.
    La soluzione a mio avviso sta nell'esasperare, aumentare, la vividezza in digitale, infatti poi su carta molta vividezza verrà persa, e si otterrà la vividezza giusta. Se fai invece una vividezza corretta in digitale, poi la perdita enorme della stessa su carta dà questi brutti risultati.
    Allora prossima volta spingi a "170" la vividezza in digitale anziché a 100, perché poi con la perdita "70" ottieni il 100 sperato anziché "30".

    Edited by julianross11 - 26/12/2018, 01:39
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    Poi notate una cosa: quando hanno iniziato a dover programmare per stagioni, una stagione era di 12 numeri (almeno).
    Guarda caso, adesso il numero di uscite programmato in partenza è (o sta diventando) 6.
    Segno che nemmeno con il (già di per sé ridotto) numero di 12 uscite è garantito l'attivo in bilancio... meglio quindi valutare su 6 numeri, adesso, per evitare troppe perdite.
    Taglio di personale e riduzione stipendi sono le uniche vie rimaste: i numeri non sono più tali da garantire a tutti i dipendenti due pagnotte, ma per alcuni una pagnotta, e per altri zero (questo, perlomeno, per il fumetto cartaceo).
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    La Bonelli è sempre stata ipocrita sull'argomento vendite.
    Quando Dylan dog faceva una "tiratura da paura" guarda caso i numeri uscivano tranquillamente.
    Brucia invece il fatto che il fumetto (tutte le loro serie nessuna esclusa) sia in costante declino di vendite.
    Per quanto riguarda il continuare o no: beh basta pensare a quando partivano certi di continuare, mentre ora non è più così. Guarda caso, con la certezza di continuare, l'autore aveva ogni mese od ogni due mesi una idea nuova per una storia del suo personaggio, e guarda caso usciva un albo ogni mese o due mesi ad oltranza. L'onda si cavalca, naturalmente. Non ce lo vedo proprio un Dylan dog nel 1992 che si interrompe per "scelta editoriale" mentre vendeva uno sproposito. Lo stesso Sergio Bonelli in persona si ritroverebbe in un incubo se fosse ancora vivo, lui che era abituato alle sole serie senza scadenza. Quindi tenuto conto di tutto questo, quello che sto per dire è una ovvietà, o almeno mi pare.
    Perché una serie si interrompe? Non ci vuole una grande immaginazione nel prevedere che questi fumetti per ragazzi abbiano fatto flop. Voi ce lo vedete un ragazzo della loro età target andare in edicola a comprare questo spillato? Io no (sono stato edicolante quindi ho una precisa idea dell'andamento percentuale dell'acquirente di fumetti da edicola in base all'età). Ok ci sarà l'eccezione, ma che conferma la regola, il trend: ragazzi delle medie (e delle superiori peggio ancora... e le elementari cosa vuoi che vogliano, se non i Pokémon e affini?) che comprano fumetti in edicola si contano su una mano in Italia, più o meno.
    Ok la Bonelli sperava che tutti i loro aficionados acquistassero il fumetto per i loro figli, ma dato che non è che tutti vivano per la Bonelli, ciò non si è verificato.

    Edited by julianross11 - 22/10/2018, 11:30
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    Appena finito di leggere il mio ultimo Brendon (mi resterebbe da comprare solo lo speciale spezzatino di quest'anno, gli altri li ho e li ho letti tutti ora).
    Sono molto fiero della mia scelta di leggere tutti gli speciali prima dei 3 numeri finali della serie regolare, si è rivelata una scelta vincente.
    Infatti, 98 e 99 raccontano l'epilogo della Luna nera.
    Niente di particolarmente eccezionale, forse anche perché Liotti non è un Ricciardi ai disegni...
    Ma il 100esimo numero... devo andare di sentimento, non posso solo di ragione.
    Il sentimento mi dice di dare voto 10 alla storia.
    Razionalmente, non è da 10.
    Ma certe scene, certe frasi, specie nel finale... Anche la storia che ha un suo perché, poi...
    Beh, per me è 10.
    Emoziona e fa riflettere, commuove, ed è un epilogo perfetto.
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    Ottimo lavoro Piky Hamilton? sì, prima che venga trasferito su carta Bonelli 16×21.
    Poi, quando è trasferito su quella carta, vai a vedere la tavola originale per come era pensata e confrontala con la resa effettiva. Sembrano due colorazioni completamente diverse: una da brava artista, una da dilettante.
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    Sì, volevo solo dire in soldoni che non si possono paragonare le colorazioni su carta lucida con quelle su carta porosa (almeno finché non si impegnano per adeguare i loro lavori a quest'ultima), mentre quelle su Adventures e su cartonati puoi certamente paragonarle.
    E speriamo che non continuino più ad affidare gli speciali a Piky Hamilton.
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    Secondo me il lavoro del colorista è stato buono nello speciale n.2, ma tieni presente che fa parte della azienda deputata a colorare Tex e Zagor (esempio: collezioni storiche a colori), quindi abituata a usare colori piatti non sfumati. Si è quindi distinto un po' rispetto agli standard della sua azienda. Certo rimane meno abile di Paolo Francescutto, naturalmente.
    Il fatto principale è che i coloristi di Adventures vedono il proprio lavoro rispettato dal tipo di carta lucida utilizzata. Invece quelli degli speciali di Dragonero, dimenticandosi che il loro lavoro sarà destinato a carta porosa e non perfettamente bianca, non ricordano di dover calibrare le loro tavole aggiungendo al valore di Gamma/luminosità per controbilanciare l'effetto scurente e appiattente della carta.
    L'esempio più lampante è Piky Hamilton, che a mio parere bisognerebbe sollevarla dall'incarico poiché insiste a non apportare nessun adeguamento per la carta porosa.
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    Appena finito di leggere lo speciale 4, Noi siamo leggenda, considerato dalla massa il miglior albo di Brendon forse al pari di Lacrima di tenebra (albo regolare n.2) e Memorie di un altro tempo (speciale 1).
    Si tratta sicuramente di uno degli albi più belli che ho letto, ma credo che a farlo assurgere nel sentire comune a capolavoro indiscusso (fa parte ad esempio della top11 dei migliori albi Bonelli di sempre stilata da Moreno Burattini curatore di Zagor) siano i disegni di Ricciardi.
    Una ennesima prova, insomma, di quanto dei disegni eccezionalmente curati possano elevare di molto una narrazione. Non ho niente da eccepire a ciò: si tratta infatti di una delle prove artistiche di maggior livello cui abbia mai assistito, ed è giusto che abbia il suo decisivo peso.
    Se i disegni fossero stati di qualsiasi altro disegnatore, la storia sarebbe stata in ogni caso tra le più belle Bonelli, ma devo dire che l'identità di Banshee si intuiva abbastanza facilmente (anche da parte mia che non sono certo una volpe nell'anticipare i colpi di scena). Un albo magistralmente sceneggiato per ritmo e dialoghi, caratterizzazione dei personaggi e scansione della narrazione, ma non lo ho trovato di una originalità eccezionale: infatti sicuramente le mie aspettative erano troppo alte conoscendo la fama di questo albo, e mi aspettavo il capolavoro dei capolavori concepiti dall'umanità, un puzzle intricatissimo che avrebbe avuto ogni pezzo nel suo posto giusto nel finale.
    Insomma, non gli do il 10 che pensavo di dovergli dare prima di leggerlo, ma ciò non toglie che il 9.5 se lo porta a casa tranquillo da parte mia. Fa buona compagnia a L'ultima onda albo 29 di Nathan never e Il cavaliere senza nome albo 2 di Napoleone tra i 9.5, ma alcuni albi di Brendon sono circa a questo livello, mi ricordo per esempio, di recente lettura, il n.94.
    Ovvio che mi aspetto nel 2019 che la Bonelli pubblichi questa storia in formato aumentato, carta lucida, cartonato e ben colorato in libreria. I disegni ne gioverebbero molto per essere ammirati come meriterebbero (ad esempio, l'oggetto fumettistico di maggior pregio nella mia collezione a fumetti è Le origini di Dragonero per la valorizzazione dell'opera [oltre che per la buonissima storia fantasy], ed è giusto che almeno le storie migliori vengano valorizzate allo stesso modo. Non è importante il cartonato [è perfetto anche un brossurato], contano molto invece le dimensioni, la carta lucida e dalla giusta grammatura e qualità, e la colorazione il più possibile ideale; ah, ed è importante che non ci sia troppo bordo bianco superiore ed inferiore nelle tavole... più è basso, meglio è).

    Edited by julianross11 - 6/10/2018, 16:59
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    Ciao Mario.Volevo chiederti se ti è mai capitato qualcosa di migliore di questi cartonati di Dragonero oppure no, parlo di abbinata disegni,formato,carta,colorazione. Esperienza estetica insomma, tralasciando costa,copertina,logo. Parlo delle pagine interne.
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    CITAZIONE (lonewolf10 @ 24/9/2018, 17:03) 
    Il fatto che siano diverse non vuol dire che non si possano confrontare

    Ad esempio io penso NN sia stato graficamente più vario (Castellini e Mari, per dire) , DN più omogeneo (tutti molto dettagliati e realistici). Ognuno decida quale dei due è un valore aggiunto

    A proposito dei disegni, mi spiace ma semplicemente non c'è paragone. I disegni di Nathan never, a confronto di quelli di Dragonero, sono proprio molte spanne sotto.

    Ho letto i primi 50 circa di Nathan never a 32 anni, con anche primo gigante e primi almanacchi e speciali, e non faccio fatica a credere che chi si è appassionato molto a questo fumetto deve rientrare in uno di questi due casi (anzi, dirò di più: in entrambi contemporaneamente):
    - si è legato alla serie nell'età superiori / università, e in parallelo ai primi anni in cui usciva in edicola (non, insomma, scoprendo la serie a una età post-30, né dopo che i primi 50-100 numeri furono già usciti) ... credo cioè che quasi tutti i fan di nathan never (un buon 95%?) siano nati negli anni 70.
    - è molto legato alla fantascienza stile blade runner
    Togliamo anche solo una di queste due condizioni, e già cala di molto il fascino della testata. Togliamole entrambe, e il fascino rasenta lo zero.
    Le storie dei primi anni sono spesso state ingenue per la loro linearità (la missione inizia e finisce in maniera spesso lineare, senza sussulti, finisce cioè come ci si aspetta finisca, con nel mezzo qualche sparo qua e là per riempire le pagine e il vuoto della trama).
    L'ingenuità è anche legata al fatto che è un fumetto nato a inizio anni 90, e non ha superato il test del passare del tempo. Specchio di questo i disegni, ottimi per i primi anni 90, sufficienti per questo decennio.
    La cosa che invece attira anche a una età meno giovanile, e anche chi non è per forza un fan di "Fantascienza-non-troppo-spinta" è il fatto che presenta un contorno di storie extra serie che rendono abbastanza espanso e sfaccettato l'universo narrativo.

    Al netto della preferenza di un genere o dell'altro (cosa che incide tantissimo), soft fantasy o soft sci-fi, Dragonero AVREBBE le potenzialità di essere un Nathan never migliorato e aggiornato, ma pare evidente l'andazzo degli autori (prima esperienza fantasy come del resto era stata prima esperienza sci-fi per la Bonelli) di avere quasi zero originalità nell'approccio, andando nella sola direzione del "classico"/"piatto"/"già visto n volte" che più "classico/piatto/già visto n volte" non si può.
    Restano solo i bei disegni che rendono bene in bianco nero (ma che avrebbero giovato tantissimo di una colorazione moderna (vedi cartonati). . . altra occasione sprecata) e la promessa (in parte già mantenuta... vera attrattiva della serie) di variegare questa ambientazione e esperienza di mondo virtuale.

    Edited by julianross11 - 25/9/2018, 01:45
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    Si sa se e quando uscirà il cartonato del "secondo romanzo a fumetti" di Dragonero, ossia la grandissima storia dei primi 4 albi regolari?

    Un consiglio molto caldo: prendete qualche spunto di ispirazione da Morrowind, il prodotto fantasy migliore di sempre. È un videogame da trama, ambientazioni e storia del mondo virtuale uniche al mondo. È anche poco conosciuto in ambiente fumettistico, quindi non richiereste sensazioni di già visto.
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    Se sei interessato, io vendo tutto ciò che è uscito di Nathan Never (proprio tutto tutto, fuori serie regolare inclusi, tranne la serie Legs che comunque è una cosa a parte da Nathan Never, anche come tono delle storie) fino a ottobre 2017.
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    Alla fine ho controllato, e lo speciale con Morgan Lost lo presi, quindi mi manca solo lo speciale spezzatino di quest'anno.

    Ieri ho letto il n.94, lo ritengo probabilmente il migliore della serie. Voto 9.5.
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    Letto il blog. 3 pagine interessanti che riassumono bene tutte le basi del fumetto.
    Ma siamo sicuri che l'autore sia straniero? Dal nome sembra di sì (ma potrebbe essere inventato), ma dal fatto che ha letto il fumetto e che le tavole che ha postato sono in versione italiana, si potrebbe pensare di no. Ma poi l'inglese che usa è buono a livello lessicale, ma ci sono un bel po' di errori grammaticali e di sintassi (in ogni caso un discreto inglese che si lascia leggere bene).
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    Altra domanda: vedo Dragonero e Brendon come due realizzazioni complementari di fantasy. Uno ha le qualità che all'altro mancano, e viceversa. Naturalmente il più classico modo di intendere il fantasy, tra i due, è Dragonero. Chi è d'accordo?
199 replies since 14/11/2014
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