12 - Minaccia dal profondo

L'alternarsi di battute nel ritmo narrativo sempre più 'incalzante' sono stati perfetti.
Questo ritmo che aumenta man mano che si scende nelle viscere della terra quasi a seguire la struttura architettonica inventata e, contemporaneamente, incrementa l'aura di mistero da scoprire.
Mistero che in parte si dipana -'magia degli ubiqui'- ma in parte no -ma, in fondo, chi erano questi 'ubiqui'?-.
Quindi buona dose di nuovo ed anche dose di spunti per il futuro.
Mi piacciono i nani! evviva il rito dei battipanni!
I disegni: ecco da un lato mi sono piaciuti molto, per gli spazi e gli ambienti e abbastanza per i personaggi. Unico dettaglio che non mi piace in quel tipo di disegno e mi dà un filino 'fastidio' è il bordo dei disegni delle persone, troppo ciccetto, troppo nero che per me rovina un poco la fluidità nel resto...poi dopo un po' non me ne accorgo ma all'inizio sì.
La parte di suoni nelle vignette ben si accorda con le azioni.

In definitiva mi è sembrato di ritrovare un Luca in forma smagliante come certi episodi di Gea.
Mi piacciono i fumetti così.

Ho pensato che il nano avesse come accennato o iniziato a suonare accanto al mappatore la melodia di una musichetta stra-conosciuta, una sorta di equivalente a 'Fra Martino' dell'Erondar. Oppure che il mappatore dagli accenni del nano, nella sua erudizione, avesse capito di cosa si trattava.
Non mi ha stonato.