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Albo un pò così. Nel senso che non è certo brutto, anzi, tutt'altro. Però, nella mia personale classifica, si aggiudica il voto più basso dall'inizio della collana. Vediamo un pò il perchè:
NON si tratta di una brutta storia, ma dire che la trama è trita e ritrita è un eufemismo. Allora, qualcuno (tra cui il sottoscritto) aveva un pò criticato l'eccessiva velocità di narrazione che caratterizzava lo scorso albo. E notare che i nostri erano in viaggio per questa specifica missione fin dall'inizio del numero 6 (viaggio peraltro già annunciato alla fine del numero 5). La trama di Zefhir, come già spiegato dal nostro Stefano, era un evento accidentale -e casuale- occorso a Ian e Gmor durante una sosta, e non era preventivato. Ciònonostante, si sviluppava in due albi. Ebbene, qui si chiude dritto per dritto in 94 pagine, e senza tanti fronzoli: i nostri arrivano sul posto, trovano subito la pista giusta, dopo una iniziale battuta d'arresto si riorganizzano alla velocità della luce, fottono il nemico (...gran bella figliola nelle sembianze femminili, complimenti al demone per il buon gusto nella scelta....) e tutti a casa! Mi***ia! Va bene, è una precisa scelta dell'autore, certo non sono qui per insegnargli il mestiere, che si arrangia ottimamente da solo da una vita, però la scelta lascia un pochino l'amaro in bocca. E' un pò come se il fumetto Dragonero mi fosse tornato tra i comuni mortali. Perchè lo ripeto, non è una storia brutta, anzi, ma se al posto di DN ci fosse stato scritto Tex, Zagor, o persino Dylan Dog, non sarebbe cambiato nulla! Nel senso che si tratta di un classico quasi "scolastico", da DN e Vietti è lecito attendersi di più.
Certo, ci sono anche dei punti positivi: Stefano ancora infarcisce il racconto di accenni a nuove, future trame (i mercanti, l'enclave della montagna, gli abominii), ed in questo è un maestro. Senza contare il fine lavoro di continuity (ad esempio, l'accenno a Zefhir di pagina 45), che dona ulteriore spessore alla serie (inutile dire che adoro il lavoro di Stefano proprio per questi elementi, che purtroppo ultimamente latitano in NN....ma questa è un'altra storia....).
Poi, ecco un nuovo potere: il sangue del drago anti-abominii. Questo è interessante, aggiunge nuovi tasselli alla conoscenza del protagonista da parte dei lettori, ed il fatto che Ian stesso a poco a poco impari di più su sè stesso, ai nostri occhi, lo mostra in lenta ma inarrestabile crescita, sia di capacità che -eccolo là- di carisma. Ovvero la caratteristica della cui (presunta?) mancanza molti iniziavano a dubitare seriamente (al punto da aprirci un topic....). Semmai, più che del carisma di Ian, ci si dovrebbe preoccupare di quello di Saevasèchta, per gli amici Tagliatrice crudele. Apparte che essendo stata bagnata nel sangue di drago dovrebbe averne assorbito tutti i poteri (per cui è difficile comprendere perchè Ian si debba auto-segare una mano per venirne a capo....), ma, magari mi sbaglio, malgrado tutti gli attributi con cui viene descritta fin dal numero 1, mi pare che fino ad ora non ne abbia azzeccata una!
Per il resto, accanto ad uno Ian finalmente in crescita di carisma, c'è sempre un grandissimo Gmor a tenere alto il morale! Sempre più il mio preferito!
P.S. Per cortesia, cerchiamo di limitare gli spieghini: che si chiama Ian Aranill lo sanno anche i muri, e sentire l'amico prefetto che lo conosce da una vita chiamarlo "Ian Aranill" pe rfar contenti noi lettori....beh, non credo ci faccia contenti.
Disegni: Antonella Platano in forma smagliante, eccellente, non ha sbagliato praticamente nulla, in più il suo tratto è sempre piacevolissimo da vedere! Copertina: spettacolare, la più bella vista fin'ora nella collana. Matteoni DOMINA!
Voto: 6/7.
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