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Letto stamattina!
Che dire, stavolta mi sbilancio e voto 10.
Copertina: c'è forse qualcosa da dire? Perfetta!
Disegni: è vero che Pagliarani vede diversamente Sera, ma eccheccavolo, lasciatemi dire che si può prendere tranquillamente le sue libertà! Fenomeno! Per ora il terzetto di disegnatori che si è potuti apprezzare in cartaceo è spettacolare, da bava! Bene!
Storia e dialoghi: Applausi a Stefano per aver saputo dare vita ad un albo "ponte" fra la fine della quadrupla e l'inizio della prossima avventura che sa di tutto meno che di un riempitivo! Una gran classe, nell'intrecciare spunti narrativi del mondo in divenire, e miscelarli con dialoghi naturali e spontanei come quelli che si esprimerebbero davvero in una rimpatriata fra amici, lasciando nonostante tutto l'ombra di inquietudine che grava su Ian.
C'è un sacco di carne al fuoco in questo albo, dove in definitiva non succede niente di importante, ma che cattura ugualmente l'attenzione del lettore.
Grandissimi ancora una volta i comprimari, stavolta è Sera a farla da padrona, con Gmor più defilato, e ottime le comparsate: tutti i ranger sono azzeccati senza cadere né nello stereotipo della macchietta né in quello del personaggio "usa e getta" senza sapore.
Mi ha fatto ridere lo scambio di battute durante la lotta dei ranger con Yannah: "Tienila ferma! Le faccio assaggiare un po' di polvere" "Non parlare e colpiscila!" In queste piccole cose Stefano si distingue dalla concorrenza, lui sa perché
Interessante anche la love story nascosta con Briana, anche qui volutamente sul suo personaggio si dice pochissimo, ma mi sembra un ottimo spunto narrativo.
Mi ha davvero colpito positivamente questo albo: mi ha colpito perché, se fosse stato scritto in maniera anche solo leggermente diversa, sarebbe risultato "impossibile" (troppa carne al fuoco, un sacco di personaggi da ricordare, il nucleo centrale dell'avventura in realtà fin troppo semplice e lineare, altri avvenimenti ancora...), ma è stato reso davvero come una serie di episodi collegati, come un diario di viaggio, insomma come il racconto della vita dei protagonisti, nella loro quotidianità e umanità. Applausi.
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